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Vacanza studio: se ci sono altri italiani, si impara meglio!

Vacanza studio: se ci sono altri italiani, si impara meglio!

Secondo diversi studiosi, l’esposizione prolungata a una lingua straniera (in famiglia, a scuola o durante una vacanza-studio) avrebbe, in particolar modo per i più giovani, notevoli benefici per la mente e il benessere. Approfondiamo queste tematiche, facendo anche alcune considerazioni sul ruolo che l’apporto della lingua madre (italiano) e l’interazione con utenti non nativi possono avere nel processo di apprendimento dell’inglese.

 

L’esposizione costante come modello educativo

Secondo gli studi del dottor Paul Sulzberger docente della Victoria University di Wellington, New Zealand, l’approccio più appropriato per l’apprendimento di una lingua straniera sarebbe proprio l’esposizione prolungata, continuativa e ripetuta. Ciò permetterebbe di migliorare le proprie competenze con estrema facilità, anche solo attraverso la visione di un film o una serie tv in lingua originale, ascoltando musica, sintonizzandosi su un programma radio estero o iniziando a comunicare con utenti stranieri sui social network.

 

Gli effetti positivi delle lingue straniere sul nostro essere

Sempre secondo Sulzberger, il nostro cervello sarebbe in grado di sviluppare strutture cerebrali che lo renderebbero più predisposto ad acquisire maggiori competenze in una lingua diversa da quella madre. Al fine di ampliare maggiormente questo processo, sarebbe consigliabile trasmettere l’apprendimento delle lingue straniere nei bambini fin dai primissimi anni di età, come è stato dimostrato da ricerche svolte sulle esperienze di individui nati in contesti bilingue. Infatti, i più recenti studi italiani di neuro-linguistica confermano che l’acquisizione precoce di più lingue in un bambino ha un notevole impatto positivo. È ormai certo che l’apprendimento di una lingua straniera migliori le capacità di pensiero critico e problem solving, che impatterebbero anche sulla creatività individuale e il pensiero astratto. 

Per queste ragioni, a partire dagli ultimi anni, gli esperti consigliano sempre di più viaggi di istruzione all’estero per i più giovani, oltre alla frequenza nel nostro Paese di scuole internazionali bilingue (ndr. I Viaggi di TELS organizza esperienze all’estero per studenti di ogni fascia di età: per maggiori info). Tutto questo, al fine di acquisire specifiche Life Skills fondamentali nel nostro presente e, soprattutto, futuro. Tuttavia, ci sono altri aspetti importanti da considerare…

 

Utenti madrelingua o no? Esistono metodi differenziati

È comunque molto importante sottolineare che non è fondamentale fare riferimento necessariamente a persone madrelingua. Seppur costituisca un elemento imprescindibile per il perfezionamento delle proprie competenze, sia orali che scritte, esistono anche diversi altri modi per imparare una lingua straniera. Per esempio, anche chiacchierare con i propri amici in una lingua straniera può costituire un utile strumento di apprendimento (non per niente, negli ultimi anni sono sempre più gettonati, soprattutto nelle grandi città, i cosiddetti “aperitivi in lingua” in cui si conversa amichevolmente in un’altra lingua). Tutto dipende sempre dalla volontà di colui che apprende.

Altro aspetto importante da considerare è il fatto che studiare una lingua straniera, sotto la guida e gli insegnamenti di parlanti non nativi, abbia comunque un notevole impatto sull’apprendimento degli studenti. Infatti, l’approccio di un insegnante non madrelingua, ma particolarmente esperto, è altresì utile, in quanto, lui o lei sono a conoscenza di quale sia l’approccio migliore da proporre ai propri allievi; essendo stati loro, in primis, studenti di quella determinata disciplina. Ciò, permetterebbe di far evitare agli alunni errori comuni e difficoltà specifiche di un parlante non madrelingua. In questo caso, diventa più semplice per i docenti immedesimarsi nel ruolo di apprendista linguistico, consapevolezza che permetterà loro di accompagnare gli studenti in un percorso formativo differenziato e a 360 gradi, facendo anche opportuni riferimenti cross-linguistici al fine di comprendere meglio i concetti espressi. 

 

L’apporto della lingua madre nell’apprendimento della L2: una coesione fondamentale

 A conferma di quanto citato in precedenza, esistono degli interessanti studi riguardanti l’analisi dell’interazione verbale attraverso l’utilizzo della lingua madre durante l’apprendimento di una lingua straniera. A primo impatto questo fenomeno di Code-switching (ndr. termine linguistico che indica il passaggio da una lingua a un’altra da parte di parlanti che condividono uno sfondo linguistico comune), potrebbe apparire come una vera e propria “pausa didattica” dall’apprendimento di una lingua straniera. Eppure, secondo l’esperienza di diversi studiosi, è opportuno che uno studente in procinto di apprendere una nuova lingua abbia la possibilità di avere dei momenti in cui poter praticare la propria lingua madre, magari con l’aiuto di altri parlanti nativi, con l’obiettivo di creare anche una maggiore coesione sociale. Ciò, al fine di far sedimentare nella propria mente le nozioni acquisite in maniera più solida e migliorare il processo di apprendimento, rendendolo più semplice e immediato.

Queste parentesi di “pausa” linguistica hanno anche notevoli benefici per lo studente da un punto di vista psicologico. Soprattutto per una persona alle prime armi, imparare una nuova lingua straniera potrebbe apparire come un’esperienza alquanto stressante e che porta con sé notevoli pressioni. Eppure, tornare per qualche istante a parlare la propria lingua aiuta lo studente a non sentirsi “messo in un angolo”, a sentirsi più rilassato, mantenendo in lui o in lei la consapevolezza di avere comunque una sorta di controllo sulla situazione comunicativa. Per di più, questi aspetti sono fondamentali per aumentare la fiducia in sé stessi, al fine di continuare il proprio processo di apprendimento con determinazione e coraggio.

 

Imparare una lingua, insieme

Indipendentemente dai metodi che ognuno di noi decide di utilizzare per apprendere una nuova lingua straniera, ciò che conta davvero per eccellere in questo obiettivo sono i rapporti umani. Imparare una lingua insieme, divertendosi, sbagliando anche, ma sempre con l’attenzione puntata su un singolo, parte di un contesto più grande.