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Intervista ad Amanda Craig – scrittrice tra Inghilterra e Italia

Amanda Craig a Pavia Brexit

Intervista ad Amanda Craig – scrittrice tra Inghilterra e Italia

craig-pavia-san-micheleL’incontro con The Original History Walks® a Pavia

E’ un onore ospitare sul nostro blog Amanda Craig, scrittrice e giornalista britannica autrice di romanzi che, partendo da episodi di vita reale, forniscono un quadro incisivo della società inglese di oggi.

Una sua recente visita a Pavia è stata l’occasione per conoscere la città e approfondire alcuni dettagli del grande autore medievale inglese Geoffrey Chaucer attraverso la nostra The Original History Walk® che si concentra su creatività e inventiva, due delle caratteristiche del giallo del Metodo Tels. 

Con l’autrice di Le Circostanze abbiamo inoltre parlato non solo della sua più recente pubblicazione ma anche del suo rapporto con l’Italia e dell’attuale situazione politica e sociale britannica a seguito del referendum sulla Brexit. Le abbiamo anche chiesto qualche consiglio su luoghi interessanti e originali da visitare in Gran Bretagna off the beaten track… 

L’intervista 

Lei è cresciuta in Italia, fra Roma e la Toscana; conosce bene il nostro Paese, ma non era mai stata a Pavia. Che impressione ne ha avuto grazie alla nostra passeggiata narrata in lingua inglese?

Sebbene per diverse estati abbia viaggiato da Londra a Roma in auto con la mia famiglia – con fermata intermedia ad ammirare il Lago di Como! – conosco poco l’Italia Settentrionale. 

Mi sono però resa conto che devo porvi rimedio ora che, in occasione della pubblicazione di Le circostanze, ho visitato Pavia e Milano! In particolare, Milano mi è sembrata meravigliosa e Pavia è un autentico gioiellino. Mi ha sorpresa il suo legame con Chaucer, il padre della letteratura inglese, nonostante la storia di come abbia in realtà rubato una novella di Boccaccio per uno dei suoi Canterbury Tales sia tipicamente inglese – sfacciata e astuta allo stesso tempo…

Pensa che una visita narrata con la modalità History Walk, presentata in lingua straniera a ragazzi italiani, possa stimolarli ad approfondire l’apprendimento dell’inglese?

La History Walk a cui ho assistito è stata molto interessante. Il racconto mi ha coinvolto e mi ha dato modo di conoscere meglio Pavia. Non sono un’insegnante di inglese, ma è chiaro che un’attività di questo tipo per gli studenti italiani di lingua inglese è sicuramente utile, ogni occasione di contatto con un native speaker lo è!

A Pavia ha presentato uno dei suoi romanzi più complessi, Le circostanze; sette anni di elaborazione, un testo ricco di personaggi, trame secondarie e incursioni in molti generi letterari, eppure scorrevole e fresco, una black comedy su una “coppia scoppiata” e sulla crisi economica. Come nascono e come evolvono i suoi romanzi, e chi sono i suoi modelli?

I miei romanzi, che sono tutti interconnessi e presentano personaggi ricorrenti, hanno origine da diverse situazioni, spesso tratte dalla vita reale. In questo caso, lo spunto è stato dato dalla crisi economica del 2008/9

Mio marito, un economista, era tornato bianco in volto da un incontro con il ministro del Tesoro dell’ultimo governo, il quale aveva lasciato scritto un biglietto con il famigerato messaggio “non ci sono più soldi”. Ciò che questo avrebbe significato per la Gran Bretagna era chiaro. E’ per questa ragione che il romanzo inizia con quelle parole. 

L’altra fonte di ispirazione mi è stata invece fornita dai miei amici i cui matrimoni, al compimento dei 50 anni d’età, iniziavano a entrare in crisi. L’idea di intrecciare le crisi personali e la crisi politica all’interno di una storia è emersa quindi in modo spontaneo. 

I grandi romanzieri del XIX secolo sono sempre stati le mie fonti di ispirazione letteraria – Jane Austen, Charles Dickens, Balzac e Tolstoj. Avevano compreso l’enorme importanza del denaro nelle relazioni umane. Sono pochi, invece, i romanzieri moderni che sembrano accorgersi di questo aspetto.

Ci sono autori italiani che apprezza e legge? Quali e perché?

Come molti lettori, vado pazza per Elena Ferrante – non solo per L’amica geniale ma anche per romanzi precedenti come I giorni dell’abbandono – che titolo splendido! Le sue descrizioni penetranti del cuore femminile, dell’ascesa e della caduta dell’Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale e l’intreccio di sfera personale e politica mi sono arrivati al cuore da diversi punti di vista. E’ una grande scrittrice e merita il premio Nobel. Ammiro inoltre Natalia Ginzburg, la Cechov italiana, e Niccolò Ammaniti per le sue storie appassionanti di bambini in condizioni estreme e per la sua percezione della solitudine. Il più grande di tutti è comunque Giuseppe Tomasi di Lampedusa per Il Gattopardo.  

Le prospettive del dopo Brexit e il conflitto campagna-città

Le circostanze è anche un affresco del contrasto tra città e campagna, e in particolare tra Londra e la provincia inglese, nell’era della Brexit. Inevitabile chiedere una sua opinione sul perché il suo Paese è arrivato alla rottura con la UE. Inoltre, alla luce delle recenti elezioni europee e dimissioni di Theresa May, quale pensa sarà il cammino della Gran Bretagna? Hard Brexit, secondo referendum, una terza via…?

Il mio Paese sta attraversando una sorta di guerra civile che ha diviso campagna e città, nord e sud, giovani e anziani, ricchi e poveri e anche diversi membri all’interno della stessa famiglia. Per una scrittrice di romanzi c’è tanto materiale, ma come cittadina è difficile.

E’ stata data all’UE la colpa di tutti i mali delle politiche di austerity, per cui i più poveri, i più deboli e le persone ai margini venivano puniti mentre ai più ricchi veniva permesso di diventare incommensurabilmente più ricchi. 

L’altra ispirazione per Le Circostanze è derivata proprio dalla constatazione della crescente distanza tra città e campagna – una distanza che ormai esiste in ogni Paese sviluppato del mondo, per cui mentre la città si arricchisce la campagna s’impoverisce. Le cose non possono andare avanti così. E’ come se il cervello credesse di poter vivere senza il corpo. 

Abbiamo bisogno della campagna, dovremmo rendere omaggio ai nostri agricoltori, al nostro splendido panorama e alle tradizioni, investendo allo stesso tempo in migliori tecnologie, aziende, trasporti e istruzione.

Ogni persona dotata d’intelligenza che io conosca spera in un secondo referendum, perché distruggere la democrazia europea e odiare l’UE non sono opzioni sensate per la Gran Bretagna; speriamo nelle nuove generazioni e in chi crede nel meglio per il nostro Paese.

Luoghi da visitare in Gran Bretagna

Può suggerire ai nostri lettori, che sono soprattutto insegnanti e studenti di inglese, alcuni posti imperdibili nell’Inghilterra “meno turistica” e qualche chicca da “Londra nascosta”?

Ci sono tanti bei posti – non saprei da dove iniziare. Molti turisti vogliono vedere Oxford e Cambridge ma aggiungerei anche città come Bristol, Edimburgo e Bath, che hanno un’architettura superlativa e città sul mare come Brighton o anche le più piccole Hastings e Torquay. Come città medievali consiglio Durham e York e come città vittoriane Manchester e Glasgow. Ma per favore venite a visitare anche la nostra bella campagna – posti come il Devon, la Cornovaglia, lo Yorkshire, il Suffolk. 

Ogni contea ha qualcosa di speciale e il nostro cibo è migliorato molto rispetto al passato. Il mio suggerimento è di non andare a luglio/agosto ma a maggio o all’inizio di settembre quando il meteo è di solito stabile e bello.  

A Londra c’è il mio posto preferito, la Kenwood House ad Hampstead Heath, che ha un bellissimo Vermeer, un Rembrandt e un magnifico parco con vista su Londra – non usate la metropolitana ma l’Overground, da cui godrete di una più bella vista della città. Inoltre, se amate l’arte, la Wallace Collection dietro Oxford Street è un tesoro di dipinti e arredamento, mentre la tate Britain (non la Tate Modern) vi aiuterà a capire come mai il popolo britannico è così eccentrico per gli italiani.

 Noi de I Viaggi di TELS siamo attivamente impegnati nella formazione degli studenti, non solo dal punto di vista linguistico, ma anche per renderli cittadini responsabili e consapevoli e per sviluppare le loro competenze trasversali e capacità di prendere decisioni importanti. Nel suo romanzo, Xan è un ragazzo che ha perso stimoli e voglia di lottare già da giovanissimo, per una delusione che agli occhi del lettore potrebbe apparire banale. Quale consiglio si sente di dare a dei giovani studenti, italiani o inglesi che siano, che sono nella fase più bella della vita, quella della costruzione del proprio futuro?

 Direi che la caratteristica più importante da capire è che ogni persona che ha avuto successo ha prima fatto esperienza di tanti fallimenti.

E’ importante non dimenticare mai di quanto sia dura per tutti, avere compassione e non essere invidiosi o crudeli quando si superano le proprie difficoltà. 

Non perdete il coraggio! Se la narrativa ha uno scopo morale, esso risiede nel mostrarci che essere delusi o in ansia è parte della condizione umana, ma da scoprire ci sono anche tanta gioia, bellezza e soddisfazione. Cercate di continuare ad acquisire nuove competenze, a essere onesti e flessibili e a non cadere nell’autocommiserazione. Xan è forse il mio personaggio preferito perché impara tanto – è un ragazzo che diventa un uomo.

Grazie ancora ad Amanda Craig per questa bellissima intervista!